I MILANESI DICONO “SI’”ALLA RACCOLTA DELL’UMIDO
Consenso pressoché unanime per la raccolta della frazione organica che stimola un livello di attenzione più elevato anche verso la separazione di altri materiali. Bassa la contaminazione di scarti non compostabili ma dopo la prima fase crescono i sacchi non conformi alla normativa
Novara, 10 febbraio 2014 – “Necessaria, doverosa, imprescindibile. E attesa da tempo”. Così si è espresso oltre il 60% dei cittadini milanesi a proposito della raccolta differenziata del rifiuto umido domestico - che attualmente interessa il 75% degli abitanti di Milano - nell’indagine commissionata a ISPO Ricerche dall’Associazione “Economia e Sostenibilità” e presentata il 10 febbraio a Palazzo Marino alla presenza dell’Assessore Pierluigi Maran.
Le novità introdotte nel menage domestico dalla raccolta degli scarti di cucina non sono vissute come impegnative o fastidiose: avere in casa una pattumiera per l’umido, gettare i sacchetti in un bidone condominiale dedicato, ricordarsi di rifornirsi di sacchetti appositi a pagamento è stato definito accettabile da oltre il 90% dei milanesi. Un consenso assolutamente trasversale ai generi, alle età e ai titoli di studio, che cresce tra chi già da tempo è impegnato nella raccolta della frazione organica. Nello specifico, 6 su 10 milanesi che hanno iniziato la raccolta dell’umido dal 2012 dichiarano di aver aumentato, grazie a ciò, la propria attenzione nei confronti di tutto il resto della raccolta differenziata.
“Tra gli abitanti delle metropoli italiane, i milanesi si confermano primatisti assoluti della raccolta differenziata. Dopo gli ottimi dati sulla qualità del rifiuto umido conferito, i risultati dell’indagine di ISPO ci raccontano infatti una cittadinanza sempre più attenta al tema dello smaltimento dei rifiuti e quindi alla virtuosità dei propri comportamenti, rivelando l’effetto traino che la raccolta differenziata dell’umido può avere su quella di altri materiali”, ha commentato Alessandro Ferlito, Responsabile Commerciale di Novamont.
Novamont ha scelto di sostenere la scelta intrapresa dal Comune di Milano e da AMSA contribuendo, anche con il supporto di Virosac nella terza fase, con la donazione gratuita di oltre 700.000 sacchettini in Mater-Bi®, la bioplastica biodegradabile e compostabile secondo lo standard internazionale EN 13432, che in abbinamento con la pattumiera aerata fornita da AMSA possono essere usati per la raccolta degli scarti di cucina e con essi inviati al compostaggio, perfetto esempio di un sistema virtuoso che impatta sull’intero ciclo produzione-consumo-smaltimento. Per ogni tonnellata di rifiuto organico avviato al compostaggio si stima, infatti, un risparmio di 94,9 kg CO2; nel caso in cui a Milano si raggiungano a regime circa 130.000 tonnellate di scarti organici avviati a compostaggio è quindi possibile ipotizzare un taglio di circa 12.337 tonnellate di CO2 annue. Dalle analisi merceologiche effettuate emerge che la contaminazione media dell’umido raccolto a Milano è del 4,27%. Decisamente un buon risultato per una metropoli come Milano.
“Con gli strumenti adeguati la qualità della raccolta domiciliare dei rifiuti organici può essere davvero semplice. Milano si sta preparando per presentarsi all’appuntamento di EXPO 2015 con un sistema virtuoso che conferma quanta potenza possono generare insieme un piccolo gesto quotidiano dei cittadini e un grande, lungimirante sistema organizzativo”, ha concluso Ferlito.
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Novamont è leader nello sviluppo e nella produzione di materiali e bio-chemicals attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura. Con 323 addetti (il 20% dei quali impegnato a tempo pieno in R&S), ha chiuso il 2012 con un turnover di 135 milioni di euro ed investimenti costanti in attività ricerca e sviluppo (4,9% sul fatturato 2012); detiene un portafoglio di circa 1.000 brevetti. Ha sede a Novara, stabilimento produttivo a Terni e laboratori di ricerca a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (CE). Opera tramite sue consociate a Porto Torres (SS) e Bottrighe (RO). È presente attraverso sedi commerciali in Germania, Francia e Stati Uniti e attraverso propri distributori in Benelux, Scandinavia, Danimarca, Regno Unito, Cina, Giappone, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
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