Creazione di bioprodotti a partire dagli scarti: il workshop del progetto WaysTUP! organizzato da Novamont
WaysTUP!, progetto finanziato all’interno del programma europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020, ha organizzato una serie di workshop per presentare agli stakeholder dei Paesi in cui hanno sede i partner le attività e i piloti dimostrativi regionali sviluppati in diverse città europee per testare la produzione di prodotti bio-based a partire da materie prime derivanti da scarti.
L’obiettivo di WaysTUP! è infatti quello di dimostrare nuove catene di valore per l’utilizzo dei rifiuti organici urbani per la produzione di prodotti bio-based, partendo, ad esempio, da oli da cucina esausti, frazione umida domestica, rifiuti cellulosici derivati dalle acque reflue comunali e dagli impianti di trattamento di rifiuti e fanghi di depurazione. Avviato nel settembre 2019, coinvolge 27 partner ed è coordinato da SOCIEDAD ANONIMA AGRICULTORES DE LAVEGA DE VALENCIA.
Il 25 maggio si è tenuto online il workshop italiano “Trasformare i rifiuti urbani in bioprodotti”, organizzato da Novamont, partner del progetto. L’evento, dal taglio interattivo e suddiviso in sessioni, ha permesso agli stakeholder italiani di conoscere gli obiettivi di WaysTUP! e le attività del Gruppo all’interno del partenariato.
Durante la prima sessione si è approfondito il valore della bioeconomia in Europa e in particolare la valorizzazione degli scarti come risorsa, grazie all’intervento di Mario Bonaccorso, Direttore del Cluster italiano della bioeconomia circolare SPRING. Con Susanna Albertini, Fondatrice della European Bioeconomy Network ed esperta di comunicazione sulla bioeconomia, si è affrontato poi il tema del coinvolgimento degli stakeholder, grazie anche ad alcuni interessanti casi studio.
La seconda parte del workshop è stata dedicata alla presentazione del progetto. Gianluca Anzelmo, Project manager WaysTUP! e ricercatore in ambito biotecnologie industriali in Novamont, ha illustrato il contributo del Gruppo all'interno della partnership, impegnato a testare, presso lo stabilimento di Terni, l’uso di oli esausti da cucina per la formulazione di biomateriali per produrre packaging secondari. Roberto Vallero, Responsabile Unità Ricerca e Sviluppo Polimeri Novamont, ha poi presentato le tecnologie di trasformazione del Mater-Bi e alcune soluzioni per packaging in bioplastica sviluppate da Novamont. Infine ha ricordato i benefici derivanti dall’uso di imballaggi compostabili, che possono contribuire a ridurre il consumo di materie prime vergini, i rischi di dispersione nell’ambiente e a riportare carbonio organico in suolo.
L’obiettivo di WaysTUP! è infatti quello di dimostrare nuove catene di valore per l’utilizzo dei rifiuti organici urbani per la produzione di prodotti bio-based, partendo, ad esempio, da oli da cucina esausti, frazione umida domestica, rifiuti cellulosici derivati dalle acque reflue comunali e dagli impianti di trattamento di rifiuti e fanghi di depurazione. Avviato nel settembre 2019, coinvolge 27 partner ed è coordinato da SOCIEDAD ANONIMA AGRICULTORES DE LAVEGA DE VALENCIA.
Il 25 maggio si è tenuto online il workshop italiano “Trasformare i rifiuti urbani in bioprodotti”, organizzato da Novamont, partner del progetto. L’evento, dal taglio interattivo e suddiviso in sessioni, ha permesso agli stakeholder italiani di conoscere gli obiettivi di WaysTUP! e le attività del Gruppo all’interno del partenariato.
Durante la prima sessione si è approfondito il valore della bioeconomia in Europa e in particolare la valorizzazione degli scarti come risorsa, grazie all’intervento di Mario Bonaccorso, Direttore del Cluster italiano della bioeconomia circolare SPRING. Con Susanna Albertini, Fondatrice della European Bioeconomy Network ed esperta di comunicazione sulla bioeconomia, si è affrontato poi il tema del coinvolgimento degli stakeholder, grazie anche ad alcuni interessanti casi studio.
La seconda parte del workshop è stata dedicata alla presentazione del progetto. Gianluca Anzelmo, Project manager WaysTUP! e ricercatore in ambito biotecnologie industriali in Novamont, ha illustrato il contributo del Gruppo all'interno della partnership, impegnato a testare, presso lo stabilimento di Terni, l’uso di oli esausti da cucina per la formulazione di biomateriali per produrre packaging secondari. Roberto Vallero, Responsabile Unità Ricerca e Sviluppo Polimeri Novamont, ha poi presentato le tecnologie di trasformazione del Mater-Bi e alcune soluzioni per packaging in bioplastica sviluppate da Novamont. Infine ha ricordato i benefici derivanti dall’uso di imballaggi compostabili, che possono contribuire a ridurre il consumo di materie prime vergini, i rischi di dispersione nell’ambiente e a riportare carbonio organico in suolo.