Consumo di suolo: nel 2021 il valore più alto degli ultimi 10 anni
Il 26 luglio è stata presentata la nona edizione del Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). Il report fornisce l’aggiornamento sulla copertura del suolo, sul degrado del territorio e sull’impatto sui servizi ecosistemici.
Nel 2021 il consumo di suolo ha mostrato il valore più alto degli ultimi 10 anni, con una media di 19 ettari al giorno e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, sfiorando 70 km2 di nuove coperture artificiali annuali. Ormai 21.500 km2 di suolo sono ricoperti da cemento, di cui 5.400 relativi agli edifici. Un dato quest’ultimo che fa riflettere se raffrontato con quello degli edifici non utilizzati e degradati presenti in Italia, che si estendono per oltre 310 km2. Infine prosegue il consumo di suolo legato alla costruzione di poli logistici, un dato cresciuto di 323 ettari nel 2021, rilevati anche in aree a pericolosità idrogeologica elevata.
Considerando un orizzonte temporale più lungo, negli ultimi 15 anni l’Italia ha perso 1.153 km2 di suolo, in media 77 km2 all’anno. La causa principale è data dall’espansione urbana, che ha come conseguenze l’aumento degli allagamenti e delle ondate di calore, la perdita di aree verdi, biodiversità e dei servizi ecosistemici. Si stima che il corrispondente danno economico sia pari a circa 8 miliardi di euro l’anno.
A livello regionale le regioni che hanno visto incrementi maggiori sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Puglia. La Valle d’Aosta è la regione con il consumo inferiore. I valori percentuali più elevati sono quelli di Lombardia, Veneto e Campania.
A livello comunale, dove si concentra oltre il 70% del consumo di suolo, Roma è la città con il valore maggiore, con una perdita di 95 ettari nel 2021. Gli altri capoluoghi di Regione con i maggiori aumenti sono Venezia, Milano, Napoli, Perugia e L’Aquila.
Nel 2021 il consumo di suolo ha mostrato il valore più alto degli ultimi 10 anni, con una media di 19 ettari al giorno e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, sfiorando 70 km2 di nuove coperture artificiali annuali. Ormai 21.500 km2 di suolo sono ricoperti da cemento, di cui 5.400 relativi agli edifici. Un dato quest’ultimo che fa riflettere se raffrontato con quello degli edifici non utilizzati e degradati presenti in Italia, che si estendono per oltre 310 km2. Infine prosegue il consumo di suolo legato alla costruzione di poli logistici, un dato cresciuto di 323 ettari nel 2021, rilevati anche in aree a pericolosità idrogeologica elevata.
Considerando un orizzonte temporale più lungo, negli ultimi 15 anni l’Italia ha perso 1.153 km2 di suolo, in media 77 km2 all’anno. La causa principale è data dall’espansione urbana, che ha come conseguenze l’aumento degli allagamenti e delle ondate di calore, la perdita di aree verdi, biodiversità e dei servizi ecosistemici. Si stima che il corrispondente danno economico sia pari a circa 8 miliardi di euro l’anno.
A livello regionale le regioni che hanno visto incrementi maggiori sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Puglia. La Valle d’Aosta è la regione con il consumo inferiore. I valori percentuali più elevati sono quelli di Lombardia, Veneto e Campania.
A livello comunale, dove si concentra oltre il 70% del consumo di suolo, Roma è la città con il valore maggiore, con una perdita di 95 ettari nel 2021. Gli altri capoluoghi di Regione con i maggiori aumenti sono Venezia, Milano, Napoli, Perugia e L’Aquila.