APRE IL PRIMO IMPIANTO AL MONDO SU SCALA INDUSTRIALE PER LA PRODUZIONE DI BUTANDIOLO MEDIANTE FERMENTAZIONE DI MATERIE PRIME RINNOVABILI
Questo intermedio chimico, il cui mercato è stimato in 3,5 miliardi di euro, con una vastissima gamma di applicazioni, è stato finora ottenuto industrialmente solo da fonti fossili. Con un investimento di oltre 100 milioni di euro, lo stabilimento Mater-Biotech di Bottrighe (RO) sarà il primo impianto industriale al mondo dedicato alla produzione di biobutandiolo (BDO). Produrrà 30.000 tonnellate/anno di BDO a basso impatto, con un risparmio di oltre il 50% di emissioni di CO2, in direzione della “low carbon society”. L’impianto è nato dalla riconversione di un sito abbandonato, attraverso la partnership con Genomatica, società di innovazione nella bioingegneria con sede in California.
Un formidabile acceleratore per moltiplicare le opportunità della filiera delle bioplastiche e dei chemical, per nuove idee imprenditoriali, per la creazione di posti di lavoro e per un futuro a maggiore sostenibilità ambientale e sociale
Novara, 29 settembre 2016 – Si inaugura ufficialmente domani lo stabilimento Mater-Biotech di Novamont a Bottrighe, in provincia di Rovigo, in cui verrà prodotto il butandiolo su scala industriale direttamente da zuccheri attraverso l’utilizzo di batteri.
Composto chimico derivato dal butano, il butandiolo (1,4 BDO) è un intermedio chimico ottenuto da fonti fossili e molto usato sia come solvente che per la produzione di plastiche, fibre elastiche e poliuretani, che vale un mercato di 1,5 milioni di tonnellate per circa 3,5 miliardi di euro all’anno, e che si stima nel 2020 raggiungerà 2,7 milioni di tonnellate con un valore di oltre 6.5 miliardi di euro.
Novamont, partendo da una tecnologia sviluppata da Genomatica - società californiana leader nel settore della bioingegneria - ha messo a punto una piattaforma biotecnologica che partendo da zuccheri attraverso l’azione di batteri di tipo escherichia-coli (e.coli) opportunamente ingegnerizzati, li trasforma in biobutandiolo.
Dall’integrazione tra la ricerca e il know-how industriale Novamont con la rivoluzionaria tecnologia di Genomatica nasce quindi un prodotto che verrà realizzato su scala industriale, 30.000 tonnellate anno a regime, con un risparmio di CO2 pari ad almeno il 50%. Ad accrescere il profilo della sostenibilità ambientale del biobutandiolo di Novamont anche l’efficienza energetica dell’impianto Mater-Biotech di Bottrighe, concepito per riutilizzare i sottoprodotti della lavorazione per il fabbisogno energetico dell’impianto stesso, ottimizzando così il ciclo di vita dell’intero processo.
Ma la portata di questa innovazione, se collocata nell’ambito del progetto Novamont di bioraffineria integrata, va oltre la disponibilità di nuove tecnologie, di prodotti bio-based e del contributo che essi sono in grado di dare all’esigenza di “decarbonizzare” il pianeta. Come commenta Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, “Mater-Biotech è un tassello di un sistema di impianti primi al mondo e interconnessi al quale dobbiamo guardare come un formidabile acceleratore, come un punto di moltiplicazione di opportunità della filiera delle bioplastiche e dei chemical, per chi produce materie prime, per chi fa prodotti finiti, per nuove idee imprenditoriali, per la creazione di posti di lavoro, per chi si preoccupa di progettare un futuro di maggiore sostenibilità ambientale e sociale”.
Con l’apertura dello stabilimento Mater-Biotech Novamont aggiunge un elemento fondamentale al suo modello di bioeconomia inteso come rigenerazione territoriale, che riparte da siti deindustrializzati o in grave crisi, rigenerandoli come vere e proprie “infrastrutture di bioeconomia”.
A oggi sono 6 i siti che Novamont ha rivitalizzato e 4 le tecnologie prime al mondo realizzate e moltiplicabili secondo il modello di bioraffineria integrata nel territorio, in cui vengono messi a punto tecnologie e prodotti in grado di dare soluzioni concrete a problemi di ampia portata come, ad esempio quello della valorizzazione del rifiuto organico.
“Mater-Biotech, insieme ai centri di ricerca Novamont di Piana di Monte Verna e di Novara, costituisce una formidabile piattaforma per le biotecnologie industriali, dalla ricerca di base agli impianti flagship, – conclude Bastioli - un’occasione per creare un vantaggio competitivo in collaborazione con altre realtà del settore accademico e industriale”.
Lo stabilimento di Bottrighe, a regime, darà lavoro a circa settanta persone e a 180-200 nell’indotto.
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